Ritroviamo musicalmente cresciuta, con il nuovo album, questa band strumentale italiana di cui avevamo sottolineato le qualità ai tempi di Merry Christmas (2008); oggi L’Uomo di Vetro sviluppa maggiormente le atmosfere melodiche e dark utilizzando sempre un linguaggio post rock, e portando avanti le proprie intenzioni con efficacia, malgrado i limiti di un genere musicale matematico – il post rock – che tuttavia questa band sa interpretare in chiave psichedelica e libera, affrancandosi nella maggior parte degli episodi da passaggi obbligati e scontati.
38° Parallelo contiene 9 brani strumentali elettrici dalla durata compresa tra i 3 e gli 8 minuti e mezzo, in cui è molto forte l’influenza di Godspeed you! Black Emperor, Ulan Bator ed Explosions in the Sky, sebbene la personalità del quartetto si avverta nettamente in brani come la marziale ‘Make up the Rules’ e ‘Tecno-Bells & Funeral Party’, romantiche e tese, arricchita da suoni di campanelli che ricordiamo molto caratteristici già nel precedente lavoro, o in ‘Deserto’, dark e psichedelica.
‘Smog’ invece è un brano più rumoroso e trascinante, che apre la strada ad un’accoppiata splendida: ‘1984: the End is just the Beginning’, il momento più caratteristico dell’intero album, scandita e cinematografica proprio come la successiva, semplicissima ‘Germania Anno Zero’, per solo pianoforte e rumori che già nel titolo – ma anche nelle atmosfere – cita il bellissimo film di Roberto Rossellini del 1948.
La band perugina mette tra l’altro il proprio disco d’esordio del 2008 in download libero, al seguente link http://www.myspace.com/luomodivetro/blog/539313603 .
Autore: Fausto Turi