Quattro siciliani, che vivono in quattro angoli d’Italia, formano questa band dedita ad un math-rock straniante e non dogmatico. Con un sound molto fantasioso i quattro per l’occasione hanno puntato in alto facendosi mixare queste dieci tracce a Chicago da John McEntire, ingegnere del suono e batterista dei Tortoise.
Il suond che emerge da “Barabolero” è ben variegato: alla circolarità del genere creato dai Don Caballero i Diane and the shell aggiungono l’insofferenza di legarsi a schematismi eccessivamente rigidi cambiando spesso il ritmo in maniera inaspettata, talvolta spaziando nei territori del prog, ma accennando soltanto a questo genere (“Strass”). Tra i brani più caratteristici vanno annoverati “Operazione San Gennaro” e “Holidays in Bucaresti”, in entrambe vengono miscelati le circolarità math con elementi folkeggianti, nella prima quelli di matrice partenopea, nella seconda quelli balcanici. La title-track poi merita un discorso a parte nella quale il quartetto utilizza tastierine 8-bit e Nintendo Ds giusto per spiazzare definitivamente l’ascoltare. Lo ammetto è un discordi non facile impatto, ma è spiazzante ed è ciò che dovrebbero fare i gruppi giovani, vale a dire stupire e i Diane and the shell ci riescono benissimo.
Autore: Vittorio Lannutti