Il secondo disco dei tedeschi December Peals ci mostra, a dispetto di una delle più brutte copertine degli ultimi tempi, un gruppo rock’n’roll energico, preciso e trascinante, che pur non essendo capace di scrivere cose memorabili si muove con fantasia ed entusiasmo mantenendo viva la torcia che band come Hellacopters, Hives e Glucifer, ossia la generazione r’n’r europea precedente, ha portato fin qui.
People have Demons è di una schiettezza contagiosa, malgrado vi si avverta un impegnato lavoro di produzione che mancava nel più istintivo esordio del 2008, e i 13 brani si dividono tra robustissimi e maligni rock’n’roll, tra cui spiccano ‘Saints and Sinners’, ‘The Devil you Know’ e ‘People have Demons’, hard rock abbastanza classici – carina ‘Prisoner’, con l’organo hammond – e qualche tentativo di rallentare, come nel singolo ‘Let Go’, leggermente leccato, che ammicca forse a certo pubblico teenager, o nell’acustico inno di frontiera ‘Capitol Cowboys’. Discorso a parte è invece la vena punk della band di Ibbenbueren, che emerge a fasi alterne e quando si mischia con il r’n’r crea una miscela incendiaria – accade in ‘Over and Over’ – mentre in qualche occasione poco convinta – ‘Electric’ – invece naufraga.
I December Peals sono una band per festeggiare e caricarsi, senza troppo spessore ma divertente e contemporanea.
Autore: Fausto Turi