Si incontrano per un tour due gruppi – uno italiano e uno giapponese – compagni d’etichetta, e concludono l’esperienza incidendo insieme un disco di sperimentazione sonora e improvvisazione catturato in presa diretta presso un casolare di campagna, l’Ortosonico di Pavia.
Due mondi contigui: uno psichedelico e uno post-rock, ma anche un nome grosso – gli Acid Mothers Temple & the Melting Paradise U.F.O. – con decine di dischi alle spalle e vari tour per il Mondo, e una band – Stearica – con un solo disco pubblicato sinora, intitolato Oltre.
Il risultato sta nei 7 brani, per 42 minuti che ci conducono attraverso atmosfere varie, dall’incalzare industriale di ‘Queen Kong’, in cui riconosciamo la mano di Kawabata Makoto, leader degli Acid Mothers Temple, ma anche il caos sonoro degli Stearica, nell’emozionante accostamento di suoni ed echi delicati su ruvide ritmiche, alla dub psichedelia di ‘Warp Lag’, col suo crescendo, di battuta in battuta, che inquieta e conduce verso una tensione oscura che ad ogni modo permea l’intero lavoro, e il suo sfociare nel quarto minuto in un placido mid tempo molto Radiohead.
Ambient puro, senza troppe sorprese, in ‘Noodles+Peperoncino’, eco noise crescente in ‘I Nani’, che ricorda i Nine Inch Nails e lancia la splendida scheggia successiva, intitolata ‘Inan I’, che ci catapulta in un’atmosfera pinkfloydiana periodo Obscured by Clouds, facendo a sua volta da premessa ai 10 riusciti minuti di ‘7 Alieni al di Sopra di Ogni Sospetto’, ugualmente pinkfloydiana ma periodo ‘Set the Controls for the Heart of the Sun’.
Disco per appassionati, questo Invade, ma valido esempio di psichedelia strumentale moderna destrutturata.
Autore: Fausto Turi