Philharmonics, edito dalla multinazionale indie Pias, è l’album di debutto di Agnes Obel, trentunenne cantautrice di Copenhagen ma residente da tempo a Berlino. L’uscita dell’album è stata anticipata da Just so, pezzo che ha attirato l’attenzione finendo anche in uno spot della maggiore compagnia telefonica tedesca. Philharmonics è divenuto nel giro di poco tempo un piccolo fenomeno, sfondando ampiamente il muro delle 100 mila copie, vincendo un disco di platino in patria ed un altro in Francia e conquistando la top 10 in mezza Europa (Belgio, Olanda, Germania e Svizzera).
La linea narrativa dell’album è intrisa di un umore notturno e malinconico che si esprime in limpide tinte folk quanto di spunti ossessivi che virano sul gotico. Trame lente ed essenziali guidate da un pianoforte che accompagna in sottofondo una voce bellissima come nelle iniziali Falling Catching e Riverside che trasmettono un senso di inquieta solitudine. Non mancano tuttavia nel resto dell’album progressioni strumentali e aperture melodiche di notevole suggestione. Ne sono testimonianza le chitarra acustica che intarsiano Brother Sparrow da una o le tastiere liquide che screziano Avenue e l’eterea cantilena di Just so. Le note di romanticismo senza tempo suggerite dagli archi di Over The Hill e Beast, come nelle migliori interpretazioni di Joanna Newsome. Il magnetismo lirico e riflessivo della title track e per chiudere la coraggiosa cover di Close Watch di John Cale.
Prer inquadrare l’artista danese si sono subito evocati riferimenti illustri (Ricki Lee Jones, PJ Harvey, Tori Amos, Regina Spektor, Joanna Newsom) ma questa comparazione appare troppo facile e senz’altro riduttiva della personalità spiccata e talentuosa di Agnes.
Philharmonic è un album davvero interessante, prodotto con grande perizia. Le sue canzoni posseggono il potere di emozionare l’anima dell’ascoltatore. In definitiva l’ideale collana sonora per le stagione che abbiamo appena messo alle spalle. Una meraviglia da custodire gelosamente fino al prossimo inverno.
Autore: Alfredo Amodeo