Dietro questo nickname si cela Antonio Vitale, pescarese, che in passato si faceva chiamare El Dobro e che si esprime con un cantautorato folk greve e passionale. Tra le sue corde ci sono tutti i grandi della tradizione U.S.A., da Johnny Cash a Tom Waits, passando per Mark Lanegan e Neil Young. Rigorosamente in acustico, questo disco è stato registrato con un vecchio mangianastri in modo da far risaltare nel sound l’aspetto lo-fi, cui l’artista abruzzese è assolutamente devoto.
In questi undici brani Vitale utilizza la sua sei corde girando spesso attorno al blues, per fortuna in molti casi si esprime direttamente con le dodici battute (“So sorry”, “Bog’s bubble”), dimostrando di non avere nulla da invidiare ai grandi della tradizione della musica del diavolo. Quando, invece, spinge particolarmente l’acceleratore verso il lo-fi, il suo approccio è molto simile a quello del primo Beck o del Bugo in solitaria (“Invisibile man”). Particolarmente accattivante poi risulta “Right words” con quella chitarra così ben ritmata da stregare l’ascoltatore, grazie anche ad un cantato da crooner. Che bello quando il vintage non si “usa” per moda, ma perché ci si crede veramente!!!
Autore: Vittorio Lannutti