Come si fa a non amare in partenza una band che decide di coinvolgere i propri fans nella produzione del proprio disco? Non si può, appunto. Anche se magari la band non fa un genere che ci è troppo congeniale, bisogna comunque apprezzare quest’idea così originale (che in passato altri nomi illustri hanno adottato), in tempi in cui tutti si riempiono la bocca con la parola “indie”, mentre in realtà si sogna solo in mainstream.
Così gli Ex–Otago hanno deciso di dare vita ad un progetto di Azionariato popolare, chiamato appunto “Anche io produco gli Ex-Otago” e quello che ne è venuto fuori è il loro mezzo album “Mezze Stagioni”, registrato in quel della Norvegia e prodotto da Davide Bertolini (produttore dei Kings of Convenience)
Al solito la band genovese affronta la vita (e la propria musica) in modo spensierato e leggero, senza però rinunciare alle riflessioni del caso, come in “Costa Rica” o in “Figli degli Hamburger”, perfetta fotografia della nostra generazione, quella 2.0, noi che “al matrimonio ci vuole il dj”. Tra i brani spicca anche la cover dell’indimenticata “The rhythm of the night” di Corona, gloria discotecara degli anni Novanta, ed anche “Marco Corre”, dedicata al maratoneta Marco Olmo. Una citazione è d’obbligo però anche alla assurda ma divertentissima “Patrizia”.
Gli Ex-Otago sono tutto un programma, non li si può classificare né paragonarli a nessun’altro, vanno ascoltati così come sono, perché sono fantastici.
Autore: Veronica S. Valli