Ci eravamo lasciati cinque mesi fa con un esplosivo ep con una forte matrice detroiana ed ora il trio che vive a Berlino ci stupisce ancora con questo CD, che ha comunque una durata corta, dato che i nove brani sono concentrati in meno di ventotto minuti. Perché ci stupiscono? Perché dopo appena cinque mesi tornano e ci dimostrano come ’esigenza di continuare a muoversi, evolversi sia un punto di forza; non incancrenirsi su un solo genere ma mutare le vesti, soprattutto spostando l’attenzione più in là del sound proveniente dalla Detroit dei primissimi anni ’70 (per intenderci quella di Stooges e MC5, che ha caratterizzato l’Ep d’esordio).
In “Dying at the party”, infatti, si parte con il precipitoso punk settantesettino sull’asse Sex Pistols-Ramones di “Let me sleep” e “I don’t belong in this world”, per poi passare a sonorità meno abrasive come il post punk scheletrico dei primi anni ‘80 di “I want you”, l’indie pop con venature cureiane di “My life on screen”, fino a quella strana cosa che è la title-track, nella quale si evincono addirittura spunti del paisley underground, o ancora a “Tv tonight” tirata come un classico indie post-punk da anni ’90. Tuttavia, con la conclusiva “It doesn’t feel good” il trio chiude il cerchio tornando ad un bel pezzo da punk ’77 vibrante ed eccitante.
Autore: Vittorio Lannutti