Coadiuvato da altri tre valenti musicisti: Scott Amendola alla batteria e alle percussioni, Luca Calabrese alla tromba e al filicorno ed Emanuele Parrini al violino e alla viola, Giovanni Maier in pochissimo tempo ha registrato questo ottimo disco di free-jazz. Già perché per tutte le tracce è valsa la regola “Buona la prima!”.
In queste nove tracce il quartetto si diletta a miscelare suoni classici con quelli più moderni ed avant-jazz. Cambi di tempo, gradazioni umorali, assoli vari, momenti frenetici ed altri soffusi e dilatati sono le principali caratteristiche, tutte le tracce, ovviamente, strumentali.
Ascoltando questo disco si viene proiettati in una struttura mentale e relazionale molto libera, appunto free-jazz. Uno degli aspetti più intriganti di questo disco è il fatto che Maier e soci hanno saputo far convivere i suoni più classici, con quelli più contemporanei senza risultare disconnessi o raffazzonati.
Anzi considerando l’approccio essenzialmente free, si percepisce dappertutto un’integrazione delle varie sonorità.
Autore: Vittorio Lannutti