All’inizio della loro avventura artistica ben pochi avrebbero scommesso su questa coppia. Cosa possono avere in comune Mark Lanegan l’ex leader degli Screaming Trees che aveva attraversato la rude quanto breve stagione del grunge con Isobel Campbell ex componente dei Belle & Sebastian, una delle più eteree band del rock britannico.
Eppure non rimane che arrendersi all’evidenza.
I due, che più diversi non riusciresti ad immaginare, sono riusciti a completarsi reciprocamente, a trovare una perfetta simbiosi. A premiare questo sforzo arriva oggi Hawk il terzo capitolo di questa collaborazione.
Certamente lavoro migliore rispetto ai precedenti. Hawk, infatti, muovendosi su coordinate molto più legate alle radici della tradizione americana (folk, blues, southern soul), mostra una migliore messa a fuoco sia nella scrittura che nell’ interpretazione. C’è da dire che gran parte del merito in questo caso va attribuito alla Cambpell che scrive, arrangia, produce, canta gran parte dei brani, dimostrando di aver raggiunto una indiscutibile maturità artistica.
L’album si apre con We Die and See Beauty Reign una ballata folk minimale quasi narcotica, sulla quale, sorrette dalla sola chitarra acustica e da un effetto feedback in sottofondo, si intrecciano le voci di Lanegan e della Cambpell.
Su You Won’t Let Me Down Again si cambia registro, il ritmo si fa più serrato il folk si impregna dei suoni acidi della psidechelia, grazie alla chitarra di James Iha (Smashing Pumpkins).
Snake Song è la prima cover di Townes Van Zandt un country-folk che si muove malinconico. Come Undone, Get Behind Me, Hawk si muovono dalle parti del blues. Il primo è un blues lento e notturno, mentre gli altri due hanno un’anima elettrica e viscerale.
La chiusura del disco è dedicata ancora al folk e qui la Campbell si ricava il suo spazio. Su No Place To Fall, la seconda cover di Van Zandt, la nostra amica si fa accompagnare da Willy Mason.
Time of the season, Too Hell & Back Again, Lately sono ballate dolci e malinconiche. In poche parole la coppia fortunatamente non dà segni di crisi e Hawk è un album semplice e coinvolgente come la musica che amiamo.
Come deve essere il Rock.
Autore: Alfredo Amodeo