Definirli veloci è riduttivo quasi quanto relegarli al semplice punk-hardcore. I No Blame risultano piacevoli all’ascolto grazie ad un’inaspettata costante melodica che non sminuisce il loro essere true, quasi in urto con le parti al limite del growl e ai giri inquieti di basso e chitarra. Un tappeto di palm muting porta il tempo assieme alla costante cassa che batte, incessante, dall’inizio alla fine.
Quello dei No Blame è un ottimo lavoro, curato fin nei minimi dettagli che riesce ad interessare anche chi non mastica quotidianamente il genere.
Ciò risulta evidente sin da Settle for Failure, in cui momenti più inquieti si alternano con fasi eccezionalmente da pogo. Fraseggi più rilassanti e da ballad per il quarto brano dell’album, Nocturne, in cui un’atmosfera sognante di doppio arpeggio fa da sottofondo ad un tempo lungo di cassa, rullante e crash per quasi tutto il brano, a fare da intro ad Another Movie of Yours, melodicamente legato al precedente ma di ben diversa fattura ritmica. L’album si chiude con due brani decisamente contrapposti sotto il punto di vista musicale: prima Sinking Together, nevrotico e battente anche nei momenti più tranquilli, ed Always to Core poi, che sembra cullare l’ascoltatore su una doppia rete di crunch guitar e doppie voci.
Un album ben fatto dedicato ad un pubblico vasto e, forse, questo è uno dei punti chiave del successo che la band sta riscontrando.
Autore: Alfredo Capuano