Gli …A toys Orchestra ci avevano letteralmente stupito con “Technicolor Dreams”, un vero capolavoro nel suo genere. Dopo questo disco, dev’essere stato complicato rimettersi a lavorare, perché eguagliare un successo simile e non tradire le aspettative sia dei fedelissimi, sia dei neofiti, è tutt’altro che semplice.
E invece i Toys ce la fanno, alla grande pure. “Midnigth Talks” è un’altra scoperta, che riconferma la band di Agropoli come una dei più grandi gruppi indie italiani degli ultimi dieci anni.
Le sonorità del disco sono uno dei più raffinati incontri tra rock sperimentale, prog e glam, che danno vita ad un ensemble che si distacca dai toni leggeri e sognanti di “Technicolor Dreams”, per farsi più tangibile, ma non per questo più duro all’ascolto. Il leit-motiv di queste “chiacchiere di mezzanotte” è senza dubbio l’amore, esplorato e scandagliato in ogni suo aspetto, da quello più romantico a quello più passionale, quasi violento. Se “Red Alert” è allegra e molto ritmata, i toni si incupiscono nella malinconica “The day of the Bluff”. C’è poi “Cementano”, bellissima prova del cantante Enzo Moretti, la cui voce fa veramente pensare a quella del molleggiato, coadiuvata anche dal ritmo, piacevolmente fine anni Sessanta. “Frankie Pyroman” è forse uno dei pezzi più riusciti dell’album, grazie ad un ottimo lavoro della parte ritmica che sostiene tutta la melodia e ne fa un piccolo gioiello del moderno prog-rock.
Una lode e una menzione particolare va fatta a questi cinque ragazzi che sono stati in grado di migliorarsi ancor di più al livello tecnico, nonostante “volassero già alto”, il che è una cosa veramente positiva, perché dimostrano a tutti (colleghi e non) quanto si possa sempre continuare a imparare e soprattutto a migliorarsi.
Autore: Veronica S. Valli