Nuova realizzazione per il duo inglese electro-pop, Alison Goldfrapp (voce), Will Gregory (tastiere, synth) guidato dalla produzione di Pascal Gabriel, già collaboratore, nelle ultime uscite, di Dido, Kylie Minogue…
I Goldfrapp si proposero all’attenzione del pubblico per le suggestioni cinematografiche delle loro prime realizzazioni; il primo pezzo che composero insieme è la celebre “Lovely head”, tratta da “Felt Montain”, un brano, divenuto famoso anche in Italia grazie ad uno spot televisivo, introdotto da una strofa musicale fischiata a bocca, una struggente citazione a Morricone.
Dalla successiva uscita – ”Black Cherry”- in poi, fino ad arrivare a “Seventh Tree” approdano, invece, al pop- elettronico che, attingendo dalla new-wave al glam-rock, tenta di conquistare il grande pubblico dei festival e delle chart, senza mai sacrificare una dose significativa di ricerca melodica.
Il percorso, però, si inceppa per “Head First“, un ritorno alle sonorità dance degli negli anni ottanta, quando Giorgio Moroder, Abba e Fleetwood Mac dettavano le coordinate nella scalata alle classifiche di gradimento. Peccato!
Qualcuno avrebbe dovuto suggerire ai due musicisti che con le basi del karaoke e le programmazioni dei synth anni ‘80, ottime per i piano-bar, non si compongono pezzi degni di nota.
Piuttosto ci si trascina per un amarcord imbarazzante nella sostanza, lontanissimo dal glo-fi, catchy e piuttosto ruffiano, dei Neon Indian di “Deadbeat Summer” o degli MGMT di “Electric Feel”, i veri campioni del genere a cui i Goldfrapp dovrebbero guardare nell’intenzione di volersi imporre alla memoria.
Autore: g.ancora