Quello che doveva essere un progetto estemporaneo per Jon Spencer è diventata una cosa seria e così eccoci a parlare del terzo lavoro del gruppo che divide con Matt Verta-Ray. L’obiettivo del duo è sempre lo stesso, vale a dire riprendere e rileggere in maniera del tutto personale le radici del rock a stelle e strisce. Il percorso intrapreso da questa coppia è andato sempre evolvendosi giocando sul binomio: uguali a sé stessi, ma con la capacità di cambiare e di saper proporre cose innovative, pur rifacendosi sempre alle radici del rock. D’altronde questa è sempre stata la filosofia di Spencer quando era a capo della poderosa macchina schiacciasassi che era la Blues Explosion. In effeti Mr. Spencer dopo tanto peregrinare, spaziando addirittura nell’hip hop, non è un caso che abbia avuto bisogno di tornare alle radici. Così se con il primo omonimo lavoro gli HT omaggiavano in maniera molto scarna e quasi in acustico il rockabilly, nel secondo lavoro “Going way out with Heavy Trash” esprimevano qualche impulso in più con riferimenti allo stomp-blues. In “Midnight soul serenade”, invece, il lavoro del recupero è più articolato con un approfondimento delle radici della frontiera. Le ambientazioni dei brani poi sono decisamsente più noir e l’impronta blues emerge in maniera più esplicita, ascoltare per credere “Good man” grazie a boogie nevrotici (“Bedevilment”) o alle chitarre in dilatazione (“The pill”). Il brano migliore è sicuramente “Good man”, al tempo stesso screziata ed ipnotica, caratterizzato dalla slide guitar e nel quale c’è anche un aomaggio ai cori dei Boss Hog. C’è poco da fare quando le radici hanno fascino continuano a stupire, soprattutto se suonate con grande maestria, come fanno Spencer e Verta-Ray.
Autore: Vittorio Lannutti