Sorta di supergruppo “minore” canadese, con Spencer Krug dei Wolf Parade, Daniel Bejar dei Destroyer e Carey Mercer dei Frog Eyes, gli Swan Lake ci presentano il loro secondo album indie rock – è del 2006 l’esordio ‘Beast Moans’ – composto da 9 canzoni impostate in buona parte al pianoforte, ed arrangiate con formazione rock elettrica. La metà delle tracce è attraversata da una tensione ed una certa cupezza che fanno pensare all’emocore pianistico, a stento trattenuto e sempre sull’orlo di esplodere, dei bravi Paper Chase, se non addirittura, nei momenti più estremi – tra i quali ‘Peace‘, ‘Settle on your Skin’, ‘Warlock Psychologist‘ – alla dark wave di Birthday Party e Bad Seeds. E su tutto campeggiano le voci dei tre, che si alternano al microfono con forte espressività e teatralità, su testi interessanti e ricchi sia nei contenuti che nella forma, e con scelta meditata delle singole parole e delle rime: “Peace? No Peace! No crystal cathedral to lease… no dancing in the basement must immediately cease, by the order of the grand Diocese“, nella sesta traccia, intitolata, appunto ‘Peace’.
Non mancano anche episodi più rilassati – tutte le tracce hanno in ogni caso risvolti sentimentali come ‘Paper Lace’, ‘A Hand at Dusk’ o ‘Heartswarm’ -ma non si può parlare ad ogni modo di ballate o episodi riempitivi, poichè il disco è estremamente coeso e compatto. Buon lavoro, probabilmente ben più di un progetto parallelo, che compete qualitativamente coi lavori principali dei Wolf Parade, per dire.
Autore: Fausto Turi