“Keep in Mind Frankenstein” è il classico album di cui è difficile parlare male. Ma, davanti a dischi del genere, è altrettanto difficile esaltarsi ed appassionarsi. Matt Brooke (ex Carissa’s Weird e Band Of Horses) è un elegante autore di malinconiche canzoni indie-folk-rock vagamente psichedeliche, che in questo disco si avvicendano placide e sonnacchiose, richiamando alla mente la grazia dei Mojave 3, ma anche il fine songwriting di band come i Delgados e le armonizzazioni dei Beach Boys di “Pet Sounds” (con il mare della California sostituito dal deserto, però!).
Nel disco si alternano steel guitars dal sapore country, atmosfere estatiche (“Lazy Bones”) e melodie davvero notevoli (“Silver among the gold”). Gli arrangiamenti sono estremamente curati, i suoni impeccabili.
Fin troppo: l’insieme è tanto “pulito” da risultare asettico, il manierismo prende il sopravvento. “Keep In Mind Frankenstein” è il classico bel disco da ascoltare facendo altro. Sentiti i primi due pezzi, sai perfettamente come andrà a finire. Rassicurante. Che quasi mai fa rima con emozionante.
Autore: Daniele Lama