La band pugliese Paziente Zero, esordisce con l’obiettivo di non fare cose scontate, e così questo rock con sintetizzatore, chitarre e testi in italiano si allontana da ogni furbata e scelta di comodo, per pescare temi e richiami dei testi nel sociale, nelle ingiustizie, con rabbia, unghie e denti stretti. La musica del gruppo fa venire in mente il rock italiano degli anni 90, da Litfiba, Timoria e Negrita – per l’impatto e le chitarre che ringhiano – giù inevitabilmente sino ai più giovani Subsonica – per taluni suoni elettronici di synth e tastiera, nonchè il gusto di raccontare la modernità attraverso i suoi aspetti sintetici – e se bisogna dire che diverse cose da limare ci sono eccome, in ‘Link’ si avverte un grande amore per il rock che non sia idiota e banale.
Nando Depalo non sempre canta in maniera incisiva, ma coraggiosamente si mantiene con tono e voce sopra le righe per condurre l’ascoltatore a riflettere sulle schifezze della nostra società, e fa questo quasi con stile non tanto hardcore quanto teatrale, denunciando ingiustizie ed ipocrisie. Buone le composizioni, primo punto di forza del gruppo, che con una produzione più esperta ed in grande stile avrebbero risaltato maggiormente.
I componenti della band sono Nando Depalo (voce), Michele Depalo (tastiere), Marco Squeo (chitarra), Alex Grasso (basso), Roberto D’Elia (chitarra) e Michelino De Musso (batteria).
Autore: Fausto Turi