Passati alla storia della musica soltanto perchè più volte reinterpretati dai Nirvana – sono proprio i Vaselines gli autori, pensate un po’, di ‘Son of a Gun’, ‘Molly’s Lips’ e ‘Jesus (don’t) Want me for a Sunbeam’ – questo duo scozzese di Glasgow, attivo dal 1986 al 1992, non ebbe alcun particolare successo, all’epoca, neanche grazie al contratto con la Sub Pop, cui probabilmente li raccomandò il loro grande fan Kurt Cobain; e la Sub Pop nel 1992 assemblò per il mercato americano, in un unico CD intitolato ‘The Way of the Vaselines’, i due Ep e l’unico Lp precedentemente pubblicati in Europa dalla band britannica. Che per altro terminò proprio lì la carriera. Ed ora, in versione Deluxe 2 CD, con copertina e titolo cambiati – The Way of the Vaselines’ diventa ‘Enter the Vaselines’: entrambi titoli vagamente allusivi e scherzosi, mi pare, dati gli usi “accomodanti” che si possono fare della vaselina… – e con un secondo CD allegato contenente demo ed esibizioni live dell’epoca, la Sub Pop ci ridà quel disco del 1992 più tutto il materiale inedito della band. Che era un duo lui-lei, come si vede dalla copertina: Eugene Kelly e Frances McKee, cui s’aggiungevano un bassista ed un batterista d’appoggio; le loro canzoni erano indie rock in bassa fedeltà, secondo modelli che all’epoca riscuotevano un certo successo, in contrapposizione al pop leccatissimo e patinato di fine 80, indie rock che somiglia a quello degli americani Guided by Voices o dei Pavement, e va detto che la qualità della musica dei Vaselines è piuttosto varia; dal capolavoro – soprattutto le 3 canzoni di cui sopra, che i Nirvana reincisero – fino a cose invece poco consistenti e sgangherate.
Discreto dunque il potenziale indie pop di alcuni pezzi, o l’uso quasi amatoriale di synth e drum machine in ‘You Think You’re a Man’, ancor più interessante il garage psichedelico, barrettiano, cantato con eccentrico accento british, soprattutto delle versioni demo di alcune canzoni qui allegate: ‘Son of a Gun’ (demo), ‘Bitch’, ‘Dying for It (The Blues)’; oppure sul genere Sonic Youth (‘Sex Sux’), Breeders (‘Slushy’) e Lou Reed (‘ Dum Dum’, ‘No Hope’), ma altre cose risultano più ordinarie, e se già all’epoca non li aiutarono a farsi apprezzare, oggi appaiono pure invecchiate male. Non hanno mai smesso del tutto di fare musica, Eugene Kelly e Frances McKee, provandole tutte, con altre band e progetti solisti, ed ora di nuovo insieme, a nome Vaselines, faranno qualche data per promuovere questa ristampa. Chissà che finalmente non giunga per loro quell’attenzione finora troppo scarsa, ma ne dubitiamo: gruppo per pochi, i Vaselines.
Autore: Fausto Turi