Ha fatto le cose in grande Lenny Kravitz: colto anche lui dalla moda delle rimasterizzazioni (un modo come un altro escogitato dalle case discografiche, Emi in questo caso, per vendere a più non posso senza produrre niente di nuovo) ha voluto però abbinarci addirittura un doppio disco con un cd di soli live e un vero e proprio tour in 50 città che toccherà anche l’Italia a giugno (Torino, Roma, Brescia, Lucca). L’album da festeggiare è il suo album di debutto, Let Love Rule, che compie 20 anni quest’anno, ed effettivamente la circostanza non è da poco: con questo album nell’89 Lenny Kravitz già si prioettava verso gli anni ’90, col suo rock acido e contemporaneamente così classicheggiante.
Chiaramente l’album è un prodotto per i soli fan, ma certo è l’occasione per riapprezzare le sonorità di un Kravitz ancora non famoso eppure già perfetto in quello stile che sarà poi il suo marchio di fabbrica: la title track, oppure Rosemary, o Flower Child, rivelano anche a distanza di tempo quanto il rock e lo stile compositivo di Lenny sia rimasto sempre identico costante, e coerente.
La presenza del cd live, con gli stessi e soli pezzi dell’album, registrato al The Paradise di Boston un anno dopo l’uscita dell’LP, è poi occasione per gustarsi un intro più scoppiettante di Freedom Train, oppure una versione più corposa di Be, o una più dinamica di Mr. Cab Driver, o ancora per ascoltare gli inediti dell’epoca, la grintosa Cold Turkey o le verisoni home demo solo acustiche di Let Love Rule e Mr. Cab Driver.
Insomma un Lenny da collezione per soli fan, ma anche la possibilità di gustare, per chi non l’avesse fatto all’epoca, il Kravitz più puro e già maturo nel suo stile inconfondibile.
Autore: Francesco Postiglione