Nato 7 anni fa in Colorado, dalle ceneri dei 16 Horsepower, quest’altro progetto di David E. Edwards ha guadagnato negli anni grande considerazione, con un hard blues notturno, moderno ed apocalittico, fatto di suggestivi chiaroscuri prevalentemente giocati sulla voce del leader, su banjo e chitarre cupe e tremolanti, che nell’arco dei 6 album sinora pubblicati, a partire dall’esordio omonimo del 2002, si sono fatte sempre più elettriche, fino ad annullare le distanze creative dai 16 Horsepower, mentre all’inizio il progetto Woven Hand puntava di più sulle ballate acustiche per solo voce e chitarra.
Stavolta, la produzione è affidata a Daniel Smith, leader dei Danielson Famile, che ha portato la band ad esplorare tutti i registri adiacenti a quelli già nelle corde di Edwards, e così alle consuete cavalcate all’inseguimento del suono cupo e slabbrato di Early Day Miners e 16 Horsepower, s’aggiunge ora una maggiore ricerca del ritmo, che indirizza il progetto verso Pearl Jam, Screaming Trees (‘Not One Stone’) e soprattutto Doors (White Knuckle Grip’ e ‘Kingdom of Ice’).
Interessante il ricorso al flauto, in ‘Quiet Nights’, cover di Antonio Carlos Jobim, e soprattutto la psichedelia al pianoforte di ‘Iron Feather’, ed alla chitarra acustica + double bass in ‘Kingdom of Ice’.
‘Ten Stones’ è album che decolla nella seconda parte delle 10 canzoni, dopo un avvio più ordinario; bella la copertina sgargiante. Diversi i musicisti coinvolti da Edwards, che resta deus ex machina: Ordy Garrison batteria, Pascal Humbert basso, e due chitarriti: Emil Nikolaisen e Peter Laerhoven.
I testi delle canzoni propongono figure bibliche, punizioni divine, eroiche battaglie e figure tormentate da crisi interiori profonde, il tutto in una dimensione quasi da fine del Mondo. Resta da dire che il sodalizio di Edwards con Daniel Smith, che con i suoi Danielson suona christian folk, conferma che per i Woven Hand il discorso religioso ha molto probabilmente un peso decisivo, seppure assolutamente equilibrato, senza eccessi, in un’ottica puramente narrativa.
Autore: Fausto Turi