Nel piccolo impero di Penelope si può volare a mezz’aria sospesi tra un tentativo di librarsi e i tagli di chitarre che danno staffilate o che si tendono alla consistenza di un progressive mediato dal post punk. È complesso il sound di questo gruppo esordiente e per comodità il sound che produce, possiamo definirlo post rock. Rigorosamente tutto strumentale nei nove brani di “My little empire” il sound è in evoluzione, piuttosto instabile e vibrante. Le irruenze ad un incerto implodono e vanno a finire in una fase cerebrale, anch’essa sospesa tra progressive post rock (“Melodia”). In altre situazioni i PSL si lasciano andare a dilatazioni emotive, con lievi accelerazioni (“Butterfly Drama 1” e “Butterfly Drama 2”).
Forse questo gruppo deve capire ancora in quale direzione andare, ma intanto godiamoci anche questa ammaliante indefinitezza.
Autore: Vittorio Lannutti