Terza prova discografica per i Proteus 911, gruppo attivo da dieci anni e con un discreto seguito in Inghilterra. Il disco precedente “Apòkrifos” è stato valutato positivamente anche dalla critica nostrana. Tuttavia, questo ultimo loro lavoro, “When teh roses fall”, si adagia fin troppo su certe sonorità, dalle quali il gruppo non riesce a districarsi. Gli undici brani del disco, variano molto poco e quasi tutto il cd è imbrigliato su un’unica ballata agro-dolce e malinconica. A farla da padrone è un’elettronica minimale, non invadente, ma sempre presente, a volte a sostenere l’indie-pop in salsa La Crus (“Senza sanguinare”), altre che affonda le radici negli anni ’80 dei Diaframma e dei Joy Division. Le chitarre di tanto in tanto emergono in primo piano, ma poi si ritraggono (“The heart of the winter”). La terza prova di questo gruppo non è riuscita molto bene.
Autore: Vittorio Lannutti