Niente di nuovo sotto il sole… o forse sì? Nel senso che brani come “She said me e “Here I am” hanno lo stesso inconfondibile mood di Notwist e Postal Service; ascolti “Clip” (tra l’altro un bel pezzo!) e non puoi fare a meno di pensare ai Giardini di Mirò…
Ma è pur vero che “Your love is a hole” non può essere liquidato così frettolosamente, la produzione è assai smaliziata e l’agrodolce patina pop che confeziona il tutto (soffermatevi su “Physique plastic”, con tanto di spolverate d’archi) troverà più di un cuore solidale pronto ad accogliere la musica dei Susie Big Hands (Nicola alla voce e all’elettronica, Alessandro al basso, Alberto alla chitarra e ai sintetizzatori). E se poi state già per etichettare il trio milanese sotto la voce “indietronica”, ecco che dal cuore della scaletta spuntano fuori i Television virati Interpol di “I swear the drops on the eyes burn inside” e i Cure in gran tiro di “You move me”, due brani dal taglio new wave naturalmente predisposti per qualche remix dance.
Insomma, disco decisamente più ricco di idee di quello che lascia intendere nei suoi primi minuti, qualcuna da focalizzare/personalizzare ulteriormente, tutte le altre da lasciare così, in beata libertà…
Autore: Guido Gambacorta