Un timbro dal colore decisamente accattivante si fa spazio nelle atmosfere surreali e candide di brani che affogano nella più totale e disinibita emotività.
Trama di responsabile e sentita adrenalina musicale, che si ripropone in un cerchio di sfumature sempre nuove, rinnovandosi di sensazioni e sonorità che si sposano ad una voce dal sapore malinconico, iniettato di ribelle e dolce ostinazione.
Nuotando nella caparbia volontà di denunciare insofferente astio nei confronti di una realtà malata, Veronica Marchi annega nella solitudine profonda delle proprie emozioni e ne fa salvagente per chi vorrà ascoltare, scaraventando addosso il senso del suo mondo attraverso urla trasparenti che, liquide, assumono forme di note. Emblematico, l’utilizzo ricercato di testi tutt’altro che banali, inscatolati in pensieri d’energiche parole che travolgono l’ascoltatore, sottolineando stati d’animo visceralmente vissuti ed ingoiati e poi sputati ed ingoiati ancora, per essere infine digeriti e conservati con autenticità.
Arrangiamenti fluidi si aprono in ritornelli luminosi, a caratterizzare un sound che sembra fuoriuscire direttamente dall’anima dell’artista, vomitato in fiumi di respiri e modulazioni vocali che colorano i pezzi di forza ed elettrica intensità. Veronica si sfida, parlando di sè quasi fosse l’alter-ego di se stessa (da ascoltare e vivere più volte Splendida Coerenza), intrecciando a rassicuranti sussurri, perspicaci ed adrenaliniche grida d’impeto. Deliberata intenzione di abbagliare di suoni chi saprà vedere oltre, seducendolo di note.
Autore: Gabriella Stufano