Attivo in tante direzioni – dai quintetti jazz, alla sonorizzazione di film e spettacoli teatrali – e con una decina di dischi finora pubblicati a vario nome e collaborazioni anche col grande Paolo Fresu, il batterista Francesco Cusa, originario di Catania ma operativo artisticamente in molti luoghi tra Bologna e la Germaina, è a capo anche di questo progetto che porta il suo nome, e che giunge ora al secondo episodio dopo il precedente CD ‘Psicopatologia del Serial Killer’ (2005) che arrivò a suo tempo anche in America.
Massiccio assalto jazz, profondamente istintivo – Cusa è un musicista che crede nell’importanza dell’improvvisazione come sublime atto creativo – ma ad ogni modo anche metodico, rigoroso, con evidenti influssi tra John Zorn, Arto Lindsay e Zu e con un’estetica decisamente moderna ed anticonformista rispetto alla solita ammuffita iconografia jazz – si veda, tanto per cominciare, la scelta dell’eccentrica immagine di copertina – siamo talvolta, con ‘L’Arte della Guerra’, quasi in ambito ‘jazzcore’. Francesco Cusa “Skrunch” muove inoltre la sua ispirazione, in questa circostanza, proprio dall’antico libro ‘L’Arte della Guerra’ di Sun Wu, geniale filosofo cinese – incredibilmente quasi sconosciuto in Occidente – esperto di strategia militare, vissuto tra il 544 ed il 496 AC, e come per Sun Wu la strategia militare sembra essere una naturale estensione dell’autoconoscenza – “se non conosci te stesso ed il tuo nemico, ogni battaglia significherà per te sconfitta certa”… – così per gli “Skrunch” il jazz sembra essere medicina e catarsi: sfogo, in ultima analisi.
E Cusa, nelle note di copertina, consiglia l’ascolto di questo suo lavoro in contemporanea alla lettura del testo antico di Sun Wu, da cui stralcia qui ad ogni modo due brevi paragrafi, affidandone la lettura al cantante newyorkese Dean Bowman, collaboratore degli “Scrunch” anche in una passata tournèe; trattasi di due ben scandite letture che aprono e chiudono il disco – le tracce 1 e 7… – su sottofondi di sax e batteria morbidissimi, teatrali e pieni di suspence. Momenti davvero decisivi di ‘L’Arte della Guerra’ sono però ben altri: i due episodi centrali in particolare, intitolati ‘Alljazzera’ e ‘Quel Giorno in cui J.J.Cale si Svegliò senza una Gamba’, nei quali all’improvvisazione si sostituisce una rigorosa partitura solo strumentale ed ottime idee di partenza, che vedono la chitarra elettrica protopunk duellare prepotentemente con gli ottoni.
Ad accompagnare Francesco Cusa (batteria), oltre a Bowman, ci sono Carlo Natoli (chitarra 4 corde), Paolo Sorge (chitarra), Beppe Scardino (baritone sax), Piero Bittolo Bon (sax alto), Dario De Filippo (percussioni), Tony Cattano (trombone), Riccardo Pittau (tromba). Il 22 Aprile 2008, alle 17.00, gli “Skrunch” si esibiranno per Radio Tre (Live concert) da Roma, ma ad ogni modo è prevista nei prossimi mesi una sfiancante tournèe italiana, di cui alcune date qui di seguito: 16 Aprile al Magnolia di Milano, il 23 Aprile al Bar Torino di Venezia, il 26 Aprile al Crossroad di Imola.
Autore: Fausto Turi