Giunti a perfetta maturazione artistica, ed investiti di un nuovo ruolo, dal ricambio generazionale della scena punk italiana – i Moravagine ed i Peter Punk si sono sciolti, intanto… – gli Omini Verdi sono oggi in primissima linea tra i gruppi punk-hardcore nazionali, al fianco degli inossidabili Punkreas, Persiana Jones, Pornoriviste e Derozer. Sempre velocissimo e potente, il quartetto di Mantova e Brescia pubblica ora questo 4° disco contenete 11 canzoni per 29 minuti nelle quali, su ritmi hardcore e qualche divagazione punk’n’roll stradaiola, raccontano la loro esperienza di rabbia, misantropia, delusione e fuga dalla realtà, con punti di vista anche straight-edge, come in ‘Silenzio Fragile’, o in ‘Se non ci Fosse’. Il rifiuto ostinato di questa realtà in cui siamo immersi, che ci avvilisce, è un motivo da sempre ricorrente nella loro esperienza punk, malgrado mi pare che oggi ci sia maggior rabbia ed amarezza di un tempo. Ricordo quando agli esordi, nel 1999, gli Omini Verdi cantavano, in ‘Dove Vai?’, che il c.d. terzo mondo è qui da noi, e non bisogna necessariamente fare 10 ore d’aereo, per fare del bene al prossimo. Eppure, della cronaca del quotidiano il quartetto, formato da Mauri (Batteria), Gio (Chitarra), Patrick (Basso e voce) ed Ale (Voce), sembra fottersene, non scagliandosi mai, nelle canzoni, su concreti e specifici avvenimenti, a differenza ad esempio dei Punkreas, i cui dischi sono sempre più chirurgicamente focalizzati contro questa guerra, quel business, o quello scandalo. Gli Omini Verdi cercano di far leva sul piano motivazionale, rivolgendosi al loro giovane pubblico, in modo che rabbia e frustrazione si trasformino in azione verso una direzione meditata. Le canzoni ‘Voglia di Fuggire’ ed ‘Avrai’, con le parole giuste, stendono una mano a molti ragazzi che si sentono perduti e depressi. Le musiche della band, poi, col tempo si sono compresse sempre di più, e gli assolo di chitarra del passato sono spariti, ed anche i cori sono più rari; niente pezzi melodici, per gli Omini Verdi: qui si corre, si urla e si suda per mezz’ora, ad alto volume.
Autore: Fausto Turi