Da Vienna, il trio post-garage Bunny Lake: Suzy on the Rocks, bionda fatale che ci ricorda la peggiore Asia Argento ossigenata e che fa il verso alla Debbie Harry (ma non osiamo nemmeno pensarlo) e Christian Fuchs (qualcuno gli avrà detto che la sua voce sembra quella di Dave Gahan), entrambi vocalist della band, e un Dr.Nachtstrom che compone la maggior parte dei pezzi e che smanetta con synth analogici e campionatori.
Nei primi trenta secondi del disco, precisamente nell’introduzione della prima traccia “Got the Fever” non si può fare a meno di notare che effettivamente è stato svolto un buon lavoro sul sound e sulla scelta degli strumenti, ma ovviamente non basta un Moog e una TR-909 per fare un buon disco. Quando Suzy interviene ogni dubbio è tolto, un altro album orbitante nell’universo saturo e stanco della solita musica electro-pop dal sapore “retrò”.
Il ritmo della tracklist ha una buona fluidità, ma non riesce a sorreggersi a causa della totale assenza di melodie e di coinvolgenti leitmotiv, non c’è riff e molti pezzi rischiano di somigliarsi l’un l’altro.
L’intenzione di riprendere lo stile degli anni ottanta, seppur non del tutto originale ormai, non risulta obsoleto, l’intero album “trasuda” suoni 80’s, ma forse in “Twisted Forever” è troppo! Non esprime alcuna identità propria.
Ci sono altri momenti incalzanti nel disco, alcuni funzionali, ma nessuna buona intuizione che possa tirar fuori l’album dalla mediocrità.
Autore: Riccardo Abbruzzese