Probabilmente – anzi no: sicuramente – nei prossimi mesi Leckman conquisterà gli Stati Uniti con la sua tournèe autunnale, e così il giovane cantautore svedese chiuderà un cerchio, riportando nella terra di Frank Sinatra, Bing Crosby, Burt Bacharach e Benny Goodman quelle musiche che proprio da lì s’erano diffuse per il Mondo, tra gli anni 40 e 50.
L’impressione è che Jens Lekman riesca, con facilità ed istinto, a compendiare nelle sue composizioni l’intera storia del soul pop – Burt Bacharach, inevitabile paragone – e dello stile vocale impostato dei vecchi crooner – e pensate all’eleganza stilosa di un Bing Crosby, o del suo recente emulo Boublè – ed a tratti affiora la Motown, come in ‘The Opposite of Hallelujah’, o in ‘Kanske Ar Jag Kar i Dig’, dove si riesumano i Temptations, il tutto, come dicevo, con grande senso dell’ironia, come nella adorabile, conclusiva ‘Friday Night at the Drive-in Bingo’.
Ma certo, va detto, quella di Lekman è anche musica moderna, e le sue doti di autore e musicista fresco ed attuale non si possono discutere: “Night Falls over Kortedala” è una raccolta di cazoni figlie dell’anno 2007, e si sente, malgrado il nostro ami così tanto arricchire i suoi brani con innesti remixati da vecchie canzoni lounge orchestrali e bossa nova, il più delle volte dimenticati da tutti. Soltanto per uno di questi vecchi spartiti, Lekman, non è riuscito ancora ad individuare il detentore dei diritti cui pagare le royalties, e se ne rammarica, nelle note di copertina, dove invita costui a farsi vivo per avere quanto gli spetta: trattasi di uno spezzone musicale infilato in ‘Sipping on the Sweet Nectar’, ed estratto da un misconosciuto brano congolese del passato, di nome ‘Dai Ndiri Shiri’, ma il Congo è un Paese in guerra civile e, dice con onestà Lekman, non è possibile farvi ricerche di questo tipo, per ora.
Tediose, le indiscrezioni della stampa secondo cui, il disco, sarebbe stato ispirato dalla simpatia di Lekman per la parrucchiera di un salone di bellezza vicino casa sua a Göteborg – alla ragazza è dedicata la canzone numero 9 –: “la migliore parrucchiera che abbia mai avuto”, chiosa lui nelle recenti interviste; ma non ci frega di queste cose, perché ‘Kortedala’ è un disco troppo ricco di musica pop, che va ascoltato, e non necessita di retroscena per intrigare. E tra le varie tracce, facile che si ponga l’attenzione sulle buone vecchie canzoni romantiche, che a Lekman riescono dannatamente bene, grazie sia alla voce vellutata, sia agli gli arrangiamenti impeccabili: ascoltate ‘A Postcard to Nina’, ‘Shrin’ o ‘Your Arms around me’.
Autore: Fausto Turi