Quasi a voler orgogliosamente affermare un diritto di potestà sulle proprie tradizioni, la Gran Bretagna risponde abitualmente colpo su colpo, quando negli Stati Uniti viene pubblicato un bel disco di folklore celtico; e così, c’era da aspettarselo che dopo lo straordinario successo americano, nel 2006, del CD di Joanna Newsom intitolato ‘Ys’, la risposta britannica non avrebbe tardato ad arrivare. Nancy Elizabeth, al suo debutto, riparte proprio da lì: dalla versione ‘indie’ della tradizione musicale d’Albione, con voce femminile lirica e sacerdotale, e musiche intessute di arpa, chitarra acustica (che emerge soprattutto nella parte centrale del lavoro) e violoncello, muovendosi dall’estremo più moderno – novella Cat Power, come in ‘Electric’ ed ‘Hey Son’ – al vero e proprio ‘stilnovo’ rinascimentale sul modello Marissa Nadler ed, appunto, Joanna Newsom: valgono gli stornelli all’arpa intitolati ‘Off with your Axe’, ‘I’m Like the Paper’. Non malvagi neanche i due strumentali più sperimentali, all’arpa: ‘8 Brown Legs’ e ‘What is Human’, che fanno pensare al bardo bretone Alan Stivell. Ancora acerba nella scrittura sulla lunga distanza di un album, in cui occorre ampliare di più i registri, rispetto alle più esperte e famose colleghe, Nancy Elizabeth Cunliffe non sembra ossessionata dall’idea della melodia facile, che infatti centellina, dando più spazio a ricercate, evanescenti, a volte tediose atmosfere d’attesa, come in ‘How Can I Stop?’, che girano qualche volta ad effetto, qualche altra volta però spingendo l’ascotatore alla distrazione. In quei momenti pare che la giovane gallese si incarti da sola, senza riuscire ad uscirne. Ma la scelta di rifugire il linguaggio banale, spesso fa compiere alla cantautrice, dotata di buonissima voce, dei balzi in alto ammirevoli, come nella conclusiva canzone ‘Battle and Victory’, risultato di un’incantevole fusione di due parti musicali: un tema introduttivo d’attesa alla chitarra, che dopo 2’14” sfocia nel successivo svolgimento di grande melodia con tanto di piedino a battere il tempo su un arpeggio semplice ed incantevole. Nancy Elizabeth sta suonando, in queste settimane in lungo ed in largo per la Gran Bretagna, e in alcune date accompagnerà sul palco addirittura John Renbourn, ma è prevista una coda della tournèe qui in Italia ed in Francia, tra qualche mese.
Autore: Fausto Turi