Dopo i trips totalizzanti di Dragontears e Defectors, ecco la più recente uscita della Bad Afro, The Setting Son: “l’eroe” é il giovane Sebastian T.W. Kristiansen, cantante, chitarrista ed organista, coadiuvato nella sua prima omonima uscita da Adam Olsson (guitar) degli Aim, Marco Burro (bass) degli Untamed e l’onnipresente iperattivo Lorenzo Woodrose (drums, percussion vocals) che produce anche il tutto in modo sobrio e funzionale. Il disco é un bagno salutare nel garage più puro ed essenziale, al limite in alcuni casi del pop e della bubblegum music (ricordate?).
Il bel cd single “In A Certain Way” che ne ha preceduto la pubblicazione (brano contenuto anche nell’album) ne ha anche preannunciato eloquentemente l’agile ed incisiva concezione garage, caratterizzata dall’insolente grezzo, a volte monocorde vocalismo adolescenziale di Sebastian, una sorta di ingenuo marchio di fabbrica che a volte può riportare alla mente il minimalismo militante di uno Sky Saxon (Seeds).
Gli episodi garage più pimpanti ed avvincenti sono certamente In A Certain Way, “I’m Down”, l’iniziale “Running Demons”, “Desperate Soul” (un piccolo capolavoro di compatte sonorità sixties con il delicato solo flautistico di Sigrid Inderberg).
Nella conclusiva triste ballata “You Better Run Away From Me” , velata di cromatismi serali, Sebastian Kristiansen sfodera un falsetto adolescenziale decisamente accattivante; é di un addio che si parla e Adam Olsson lo sottolinea bene con un accorato breve fuzz-solo. Mirabile per tutti i 32 minuti di The Setting Son l’interazione dei suoi repentini/aggressivi interventi chitarristici con le delicate, a volte crepuscolari brevi frasi della sei corde di Sebastian e soprattutto con il suo organo minimale dal sapore decisamente sixties: un’integrazione che genera un piccolo miracolo di equilibrio cromatico.
La semplicità bubblegum /pop della vena compositiva di Kristiansen invece é palese in episodi come “I Wanna Be Your Boy”, “All I Want Is You”, “Le Sacre Coeur”, “I Love You”, tenere dichiarazioni quasi da teenager, sempre comunque di gradevolissima fruizione!
The Setting Son, un disco Bad Afro di garage-pop naif, quasi disarmante, agli antipodi delle due produzioni ‘forti’ immediatamente precedenti: Dragontears e Defectors, che va ad arricchire egregiamente lo spettro espressivo e la scuderia di talenti dell’etichetta danese. In attesa del nuovo lavoro, Chasing Rainbows, in uscita ad ottobre degli immensi danesi Baby Woodrose.
Autore: Pasquale Boffoli