Cantautrice dello stato di NY, Jess Klein è al suo quinto disco in carriera, e sembra quasi pronta per fare il salto verso la grande popolarità internazionale che già si sta guadagnando con le prime tournèe in giro per il Mondo, dopo aver firmato il contratto con la Rykodisc rec. nel 2001. Il suo alt-country è in perfetto equilibrio tra tradizione stile Nashville, ed indie rock acustico moderno tipo i nuovi gruppi Sub Pop, e questo ‘City Garden’ del 2007 propone infatti una musica profondamente americana, che da un lato ricorda Judy Collins, Dolly Parton e Joni Mitchell, ma talvolta ruggisce ed alza i volumi con qualche singolo più moderno, come nell’omonima ‘City Garden’. Ben farcito di virtuosismi vocali che potranno senz’altro aiutarla a puntare alla top ten discografica – l’apertura coi singoli ‘Blood, Sweet, Tears’ e ‘Make Love’ – in quest’album ci troviamo poi delle cose pregevolissime: ‘Swimming Pool’ è una canzone lenta e tremendamente coinvolgente per solo voce e chitarra, una prova del nove in cui la Klein dimostra le sue doti, tra le migliori canzoni dell’album assieme alla successiva ‘Middle Road’, che invece porta in dote un ritornello rock con simpatico controcanto corale, ed una citazione la merita anche il blues ‘Shell and Shore’ cantata, direi, nello stile di Bruce Springsteen. Il disco dunque, nella scelta di sobrietà strumentale – un country folk senza muri di banjo, violini impazziti o slide guitar – si allontana quel tanto che basta dal genere tradizionale e calligrafico, del resto ormai superato dalla formula rivoluzionaria di Cat Power, e pur non facendo Jess Klein scelte compositive e produttive particolarmente coraggiose, che la allontanino dal pop, riesce ad ogni modo a convincere. Disco da consigliare soprattutto a chi ama le belle voci femminili.
Autore: Fausto Turi