Non sorprende affatto che Alessandro Stefana, in arte Asso, abbia concepito e prodotto da solo questo piccolo gioiello che è il mini-album strumentale Poste e telegrafi.
Non stupisce, perché il curriculum di questo musicista compositore è di tutto rispetto: al di là degli album già prodotti come solista o in band (Lumiere electrique nel ’98, Micevice nel 2003) sono le collaborazioni a costituire il biglietto da visita più promettente per questo ragazzo prossimo ai trent’anni: Marco Parente, Paolo Benvegnù, i Belles, e soprattutto Vinicio Capossela e Cristina Donà si sono avvalsi della sua collaborazione fissa alle chitarre, mentre occasionalmente compaiono fra i suoi contributi anche Calexico, Shane MacGowen e Flaco Jimenez.
Comunque, Poste e telegrafi sarebbe un bel lavoro davvero, anche se fosse frutto di un prime work di un inedito: raramente un album strumentale può incidere così tanto, ma qui succede, grazie alle atmosfere assai melodiche e vagamente western nell’ambientazione, ma tenendo presente che è un western introverso, interiore, dell’anima, potremmo dire, fatto spesso di silenzi e soffi di vento su cui entra la sola chitarra, disegnando melodie suadenti, spesso malinconiche e sempre molto sentite.
Degna di nota la seconda track, Semi tostati di Cielo, e l’intro della terza, Motel, ma saranno tutti e sette i pezzi a darvi emozioni, grazie anche alle percussioni di Marco Parente. Un album indovinato, consigliatissimo a chi ama la chitarra e il suo suono.
Autore: Francesco Postiglione