Coerente, “barricadero”, fieramente indipendente come pochi (nonché oggi più che mai incazzato con i governanti del suo Paese), torna sulle scene una vera e propria icona dell’indie-rock americano: Ted Leo, accompagnato ancora una volta dai fidati Pharmacists.
Il disco s’intitola “Living with the living”, ed è un lavoro lungo ed eterogeneo, gradevole ma mai veramente esaltante, con un sound – riconducibile essenzialmente a Kinks, Replacements, e un (bel) po’ ai Clash – costantemente ibridato con molteplici generi e stili: nella folkeggiante “A bottle of buckie” spuntano echi di musiche tradizionali irlandesi (ricordate i Pogues?), “Bomb.repeat.bomb” trasuda rabbia hardcore, mentre “Annunciation day/born on christmas day” richiama il pathos degli Who. “The unwanted things” segna un’improvvisa virata reggae, e in “The toro and the toreador” si svolta verso il soul…
A meno che lo scopo di Ted Leo And The Pharmacists non fosse quello di regalarci un piccolo bignami sulle infinite sfumature della popular music degli ultimi cinquant’anni, tutta questa “varietà” rischia per confondersi con una scarsa chiarezza d’idee.
La stoffa da raffinato songwriter di Ted è comunque evidente nella splendida “Army bound”, nel trascinante folk-rock di “Colleen”, nei bellissimi arrangiamento degli intrecci vocali di “La costa brava”. In ogni caso, un disco onesto e vivace. Non imprescindibile, ma impossibile da disprezzare.
Autore: Daniele Lama