Se riuscirete ad andare oltre l’orrenda copertina del disco, davvero brutta e di cattivo gusto per la truculenta insita, avrete tra le mani un signor disco. Di quelli che sprigionano un’estrema sensibilità pop ma che fanno anche il pieno di riferimenti alle radici americane. Sharp Teeth è questo. L’esordio ufficiale del cantautore del North Carolina David Karsten Daniels, uno che mette insieme folk e alternative country e li frulla dentro irresistibili melodie da carillon.
Atmosfere sognanti e arrangiamenti malinconici e pastosi, colori pastello che sfumano spesso in tonalità più opache, come ad evocare un senso di sobria e gioiosa decadenza. E poi i riferimenti ai vecchi generi dell’America, alla musica dixieland e la sezioni di fiati, al jazz, e allo swing, ai grandi maestri Dylan e Young e ancora Cage: Sharp Teeth è un disco di tradizione, piacevole come quelli del Ryan Adams più ispirato e genuino. Chitarre slide, tematiche legate al Midwest e ad alcune questioni irrisolte della Bibbia, una malinconia di fondo che fa parte degli stati del sud e ancora alcuni momenti strumentali che fanno da preludio ad alcune composizioni: tutto è bilanciato e mai fuori posto, per dieci canzoni che sanno di altri tempi.
Come “The Dream Before The Ring That Woke Me”, chitarre acustiche sognanti e due frasi ripetute in modo ossessivo manco fossero un mantra, il folk essenziale della ballata “Jesus And The Devil” o la lenta e maestosa psichedelia di “Minnows”. Altri momenti degni di nota sono il delicato, triste e cadenzato refrain di “Universe Of No Parts” e la chiusura di “We Go Right On”, che nel finale presenta un incedere degno di un coro gospel.
Il disco è stato registrato con l’aiuto dei membri del collettivo Bu_Hanan, di cui David Karsten Daniels è co-fondatore, ed è distribuito in Italia da Audioglobe. Se cercate la delicatezza pop lontana dalle mode e vicina all’America più genuina, questo è un disco che può fare al caso vostro.
Autore: Stefano De Stefano