Nelle immancabili classifiche dei dischi più belli dell’anno che in questo periodo si possono trovare su ogni giornale o e-zine musicale, vedo che qualcuno inserisce anche ‘Toilette Memoria’ di Moltheni. E sottoscrivo anch’io, perchè la svolta del cantautore marchigiano verso atmosfere sempre intense ma più positive e ariose rispetto al passato ha giovato alla sua musica: ‘Toilette Memoria’ è un disco importantissimo.
Attraverso un modo d’esprimersi complesso, ricercato, strugente, Moltheni abbozza questioni topiche legate alla vita nel suo complesso: disordinatamente, in un lento vortice colorato e psichedelico, parla di donne, ma quasi sempre pare che queste siano il filtro sfocato per parlare di se (‘Eternamente, nell’Illusione di te’), ma parla anche del totale decadentismo metropolitano trappole delle energie giovani (l’iniziale ‘Io’), del proprio karma (in ‘Bufalo’, e in ‘Sento che Sta per Succedermi Qualcosa’ attraverso la voce di Franco Battiato, ospite prestigioso), e parla della Natura (‘L’Amore d’Alloro’, ‘Minerva’). La Naura, si. Quella che emerge esplosiva e colorata dallo splendido videoclip di ‘L’Età Migliore’, e allegoricamente rappresentata attraverso un mai banale accostamento giovinezza=primavera della vita, che potete vedere cliccando sul link a fondo pagina. E poi c’è da dire qualcosa riguardo la voce di questo cantautore che qualcuno ricorderà in cerca di notorietà al festival di Sanremo, nel 1999: Moltheni canta bene, e ha la scossa in gola un po’ come Manuel Agnelli: stessa impostazione vocale, stesso contrasto tra grinta e delicatezza.
Moltheni fa musica agreste e psichedelica, ma in un modo moderno; impasta suoni semiacustici del passato ma con una produzione attenta, come in ‘Cavalli Sciolti del Nord’, dove danno una mano i Verdena, ed è avanti rispetto a tanti cantautori italiani contemporanei. Mi pare abbia numerose affinità artistiche con gente come Marco Parente o Cristina Donà, e pochi altri nel nostro paese. Dal disco emerge anche una grande voglia di esprimersi attraverso brani strumentali: ce ne sono 2 in questo disco: la pinkfloydiana ‘Deserto Biondo’ in collaborazione coi Marta sui Tubi e la semplice ouverture ‘Requiem per la Repubblica Italiana’.
Autore: Fausto Turi