Nel panorama pop ‘minore’ – quello più ricercato, semiacustico, che non va a Top of the Pops – soltanto mezza lunghezza dietro Belle and Sebastian, Kings of Convenience, Antony e Devics ci sono da tempo loro, gli australiani Sodastream che in Italia hanno fatto centro con poche date live tre anni fa; e anzi: con questo nuovo disco – quarto in carriera, che ci giunge a 3 anni dal fortunato ‘A Minor Reveal’ – il distacco si colma finalmente, perchè Karl Smith (voce, chitarra, pianoforte) ed il lungocrinito Pete Cohen (contrabbasso) incidono per l’italiana Homesleep il loro migliore disco fino ad ora, il più organico ed equilibrato, tanto per cominciare.
‘Reservations’ contiene 10 canzoni per 37 minuti, e sono tutte tracce emblematiche del modus operandi del gruppo, che evidenziano infatti l’interesse dei Sodastream per atmosfere pop e folk incantevoli, senza tempo, negli arrangiamenti persino in stile Burt Bacharach e tuttavia, nella forma, mai lontane da certa indipendent music, e sempre agrodolci nei temi; in una parola sola: romantiche, seppure in senso ampio.
Canzoni acustiche, che con dolcezza parlano di amori che finiscono – ‘Warm July’ – del tempo che passa – ‘Young and Able’ – di quei momenti in cui sembra che sulle tue spalle poggi tutto il peso del mondo intero, proprio come accade nella superba ‘Anti’, dove – su di un accompagnamento semplicissimo – cadono lente le foglie ingiallite di questo Autunno, ed al protagonista della canzone – io, lui, tu… – sembra non andarne bene una.
Ma tra le parole di Smith si fa largo il sospetto, in questa lista infinita di “vorrei ma non posso”, che è prima di tutto nell’animo umano che s’annidano le ragioni più profonde dello scoramento, in una visione sbagliata, pregiudiziale delle cose, in un modo errato di reagire al peso degli eventi.
Poi però, subito dopo la difficile ‘Anti’, c’è ‘Twin Lakes’, il singolo del quale potete vedere il videoclip in bianco e nero cliccando il collegamento a fondopagina, il pezzo più solare dell’album; brevissimo, in 2 minuti resuscita con le sue armonie vocali a due voci – autentico punto forte dei Sodastream anche in questo disco – i canoni propri dei Beach Boys, solo stavolta in versione folk.
Assieme alla title-track ‘Reservations’, direi che ‘Twin Lakes’ se la gioca ad armi pari per diventare la nuova ‘Otherwise Open’, micidiale ed indimenticabile singolo col quale il duo australiano fecero fortuna in Italia 3 anni fa, guadagnandosi buoni passaggi anche in radio e televisione. Ma il disco di sorprese ne riserva tante altre.
I Sodastream sono in tournèe in Italia alla fine di Dicembre 2006: il 21 a Napoli, il 23 a Livorno, il 27 a Siracusa, il 28 a Catania, il 29 a Palermo, il 02.01 a Marina di Massa.
Autore: Fausto Turi