Artefici del migliore album del 2002, lo straordinario “Hallelujah Rock’n’Rollah”, i finlandesi Flaming Sideburns si erano accasati per una major e sfornato l’anno dopo “Sky Pilots”, un disco francamente deludente. In attesa del terzo album, che dovrebbe veder la luce entro la fine del 2006, la band di Helsinki ritorna temporaneamente sotto l’egida della Bad Afro, l’etichetta che aveva firmato le migliori prove del quintetto. E la magia si ripete ancora con “Back To The Grave”, eccellente raccolta di inediti e b-side. Stupisce scoprire che la maggior parte delle dodici canzoni che compongono il programma sonoro di “Back To The Grave” sono state composte e registrate nel periodo che va tra il primo e secondo album. Soprattutto non si capisce perché siano state scartate al momento di compilare la scaletta di “Sky Pilots”. Fatto sta che, messe da parte le incertezze e gli ammiccamenti commerciali di quel disco, Eduardo “Speedo” Martinez e compagni sono pronti a tornare in pista con la loro miscela rock’n’roll ad alto potenziale esplosivo, via di mezzo tra il Detroit-rock, la passione per gli Stones, le influenze garage e, in molti episodi, inedite venature acido-psichedeliche. Se nelle dirompenti “Runnin’ On Fumes” e “Let Me Go” l’indomito spirito rock’n’roll delle Basette Fiammeggianti viene fuori in tutta la sua potenza, sono molti altri i brani che colpiscono nel segno. Dall’ipnotica “Black Moon”, cantata in spagnolo, al viaggio psichedelico di “Bad Trip”, un classico ‘rubato’ ai Wailers. E non è l’unica riuscita cover con cui il quintetto finlandese paga tributo alle proprie radici: ci sono pure i Sonics di “High Time” (puro hi-energy rock’n’roll), i Renegades di “13 Women”, i Del-Vetts di “Last Time Around”, i Grand Funk Railroad di “Are You Ready?” e anche il Lou Reed di “Leave Me Alone”. Tutte sottoposte al peculiare trattamento Flaming Sideburns: stravolte quanto basta e innervate di straripante energia rock’n’roll. Se queste sono le premesse, dobbiamo attenderci un grandissimo terzo album. Per il momento gustiamoci le dodici spettacolari tracce di “Back To The Grave”, una raccolta che ci riconcilia con una delle formazioni di punta della scena underground scandinava.
Autore: Roberto Calabrò