Tiga è in questo momento uno dei dj più famosi al mondo. Uno che, pur avendo ancora un piede ben saldo nell’undergorund electro-tech, ha ormai l’altro dentro la porta delle grandi hall da popstar. Il canadese esplode nel 2001 quando dopo anni di scena techno si trova a cantare per scherzo la cover “Sunglasses At Night” di Corey Hart. Il pezzo diventa un inno dell’electroclash, e lui inizia a camminare con un proprio look musicale e mettendo a punto un bel percorso da solista. Questo è un disco che ha senso anche fuori da club e discoteche. È un filo anni ’80, con digeribili ingegnerie sonore di techno senza compromessi anni ’90. Carezze musicali ruvide capaci di spaziare da rocciose e scintillanti ossature dancefloor come “Pleasure From The Bass” e “You Gonna Want Me” a gemme melodiche e canzoni d’autore in techno-pop come “(Far From) Home” e “High School”. Una voce confidenziale, da crooner cresciuto alla scuola afona, po’ triste e malinconica delle new wave anni Ottanta. “Sexor”, solletica fantasie musicali ai geniali Depeche Mode e Soulwax , fotografando alla perfezione lo struggente esistenzialismo glam di questo re delle discoteche che sa anche cantare con la classe di un angelo. I riferimenti sono agli Human Leaugue, a quel genietto dimenticato che fu The The, ancora una volta ai Soft Cell. Il tutto profuma di lavoro glamorous e gioiosamente promiscuo. Un giocattolo musicale destinato a durare nel tempo. E’ proprio vero: pare quasi che dentro di lui ci sia una popstar che smania per uscire.
Autore: Marco Ligas Tosi