Gli Elected sono un quartetto californiano guidato da Blake Sennett, cantautore, chitarrista e tastierista nonché leader del gruppo Rilo Kiley. Proprio mentre era in tour con questi ultimi, di città in città, di albergo in albergo, Sennett ha scritto ed autoprodotto gran parte di “Sun, sun, sun”, un disco lo-fi nello spirito ma pur sempre imparentato con la tradizione country-blues (la ballata crepuscolare di “Desiree”) e con l’eleganza formale di certo classic rock a stelle e strisce (il profumo melodico degli Eagles in “I’ll be your man”), così come sicuramente debitore nei confronti della lezione pop beatlesiana (ben rielaborata in “It was love”). Al di là di discendenze e consonanze, l’autenticità della proposta sta tutta nella sua semplicità: basti ascoltare la title track – vocalizzo vaporoso accarezzato da un arpeggio di chitarra e da uno sgocciolio di note di tastiera – per rendersi conto che agli Elected basta poco, davvero poco, per confezionare canzoni di ottima fattura. I meriti maggiori vanno ovviamente al gusto compositivo di Blake Sennett e alla sua interpretazione vocale che sa dare un tocco di soave leggerezza ai brani (“Would you come with me”, “Old times”, “Beautiful rainbow”…) anche là dove si spinge verso tonalità un po’ più enfatiche o teatrali (come avviene nell’eccellente “Not going home” o in “Did me good”). E del resto persino il pathos elettrico di “Biggest star” non risulta affatto fuori luogo, rappresentando anzi l’impennata ideale per la chiusura del disco.
Autore: Guido Gambacorta