Quando la musica è allegria e spensieratezza. Quando si può essere pop di classe dalla spiccata solarità, tenendo sempre presenti i padri sixteen. Provate a immaginare Beatles, Pixies e Beach Boys a un party in giardino, che fanno jam session completamente allucinati e avrete gli Austin Lace. Sarà anche il contrappasso al clima belga il motivo per cui gli i quattro (più uno) belgi sfornano questo secondo album (dopo “Commodore space” del 2000 per la 62TV di Bruxelles) “Easy to cook” (e easy to eat, aggiungerei) per la nostra Homesleep Music.
Sono dodici pezzi che ti mettono in pace col mondo. La partenza è un uno due che mette al tappeto. Il ritornello omonimo di “Come on, come on, come on” rimane in testa e ti ritrovi a canticchiarlo ore dopo aver spento lo stereo, mentre “Say Goodbay” sembra uscita direttamente da un album dei Pixies. Il manifesto dichiarato della band (che all’interno del libretto spiega il perché delle singole canzoni) è, però, “Sunshine for everyone”, titolo esplicativo. In “Wax” la fa da padrone il falsetto di Fabrice Detry, da ascoltare lungo l’autostrada, guardando un tramonto d’estate. In “Accidentally Yours” fanno il loro ingresso tromba (che apre il pezzo) trombone e clarinetto; imperdibile. “Kill the bee” è, invece, il primo singolo estratto dall’album. E chissà se la scelta è veramente azzeccata. Insomma un album veramente bello. E la domanda che sorge spontanea è: perché in tv e in radio sentiamo di tutto e questi manco mezzo passaggio?
Autore: Francesco Raiola