Progetto ambizioso realizzato con metodicità: senza impiegare tempi biblici e senza spese folli; i La Crus pubblicano un CD+DVD+racconto breve (nel booklet) che, pur non essendo una novità assoluta nell’editoria musicale, permette al gruppo milanese di sfogare le tante cose da dire e la necessità di esplorare percorsi espressivi nuovi.
Se il precedente “Ogni Cosa che Vedo” aveva tentato, con esiti incerti, un incontro tra canzone e poesia (il gruppo commissionò a 4 poeti italiani, tra i quali Mariangela Gualtieri, i testi di altrettante canzoni), in questo sesto disco si mette ordine, e Giovanardi, Cremonesi e Leziero tornano a firmare le liriche – che risultano di nuovo snelle, accessibili e prossime allo “spleen” emotivo dei loro numi Luigi Tenco, Sergio Endrigo e Gino Paoli – mentre Malfatti e Cremonesi si occupano delle musiche, ancora perfettamente in linea con la storia dei La Crus, solo più elettroniche e rampanti del solito, con arrangiamenti e missaggio da enciclopedia.
Alcune tracce hanno le carte in regola per divenire classici della band: da ‘Infinite Possibilità’ e ‘Ho Ucciso Thurston Moore’, zeppe di rimandi a loro cose passate, a ‘Mondo sii Buono’ e ‘Buongiorno Tristezza’, fresche ventate pop che mettono in riga i colleghi più giovani (Perturbazione, Virginiana Miller, Baustelle) e non (Giuliano Palma & the Bluebeaters), anche se i miei preferiti rimangono i momenti più intimisti, come ‘I miei Ritratti’ (a tutti è capitato di trovarsi a riflettere, guardando le proprie foto da bambino) e ‘Su in Soffitta’ (sulla timidezza e sul dovere di aiutare chi è timido a vincersi ed aprirsi agli altri).
Procedendo con ordine, c’è poi il booklet, che oltre ai testi delle 10 canzoni contiene il racconto breve ‘Infinite Possibilità, ovvero: del Tempo Reversibile’, del 35enne scrittore romano Leonardo Colombati.
Il DVD completa queste “infinite possibilità”, che sono forse i molteplici percorsi propostici dagli artisti coinvolti, ma più probabilmente le chiavi di lettura che ognuno di noi può dare, nel suo intimo, ad una canzone. Ed è, il DVD, il vero fulcro di questo azzardo concettuale dei La Crus del 2005: guardandolo, sbiadisce addirittura il concetto tradizionale di disco musicale, e lo stesso CD retrocede, per la prima volta da quando ricordo, il vero allegato – per altro superfluo, poichè il DVD contiene già per intero tutte le 10 canzoni… – al DVD, e non viceversa. Infatti il filmato è la successione di 10 cortometraggi di altrettanti cineasti (tra i quali Cristian Nemescu, Paulo Pecora, Christian Fisher) presentati al Milano Film Festival, e riadattati alle canzoni.
Capirete che la logica seguita è diversa da quella riduttiva del videoclip musicale: questi cortometraggi d’autore rispettano altre regole, non essendo girati “sulla” canzone già fatta, come i videoclip, ma indipendentemente da essa, come è avvenuto qui.
Probabilmente il miglior disco dei La Crus, finora.
Autore: Fausto Turi