Tra tutto ciò che può ispirare un gruppo nello scegliersi un nome figura anche la mitologia. Si sa, no? Poco a poco i nomi si esauriscono ma basta pescare su leggende esotiche. Alberto Morelli e Stefano Scarani, provenienza non specificata, si ispirano al Dio Uccello di Rapa Nui – isola di Pasqua ai giorni nostri – Polinesia remota. Rappresentazione: un ponte che crei contatto col mondo esterno, al pari, appunto, di un uccello capace di grandi traversate. Messaggio: una creazione musicale che comunichi al di là dei suoni, attraverso visioni mediate – quelle idealizzate dall’ascoltatore di turno – o immediate – quelle che spesso hanno accompagnato le performance dei due, o meglio, au contraire, le installazioni multimediali e più in genere gli eventi cui gli “ambienti sonori” dei Tangatamanu hanno fatto da sfondo. In tale ultimo senso Morelli & Scarani, nell’affiancarsi ad alcuni dei contesti di riferimento di certa intellighenzia musicale – e soprattutto non – d’avanguardia, costituiscono una novità, quasi trendy – ma il termine va preso moooolto relativamente – rispetto all’estetica assolutamente no-fashion e no-cool di casa Wallace, in cui ogni implicazione non-musicale (“scene” e quant’altro) sembra aprioristicamente esclusa.
Altra cosa è il discorso sonoro in senso stretto. ‘Landing Talk’ e ‘Le Zattere dei Sentimenti’ (più l’ultima composizione ‘Solaris’), divise ognuna in più “movimenti”, parlano pienamente l’usuale linguaggio dell’etichetta di Trezzano Rosa: nello spaziare tra rumori concreti, frammenti di fonti sonore “proprie” (leggi strumenti) e manipolazioni, i Tangatamanu riescono qua e là ad accendere l’immaginario su svariate dimensioni, conseguenza di uno spettro timbrico ampio seppur chiaramente privato della dinamicità connaturata al rock. Più efficace, in tal senso, l’episodio marchiato dal # 7, breve scheggia etno-ambient in cui questo fantomatico uccello sembra prendere voce e annunciare l’alba di un giorno, un essere vivente, un’anima – una transizione verso qualcosa che non ha ancora finito di prendere forma. Suggestioni necessarie perché un tal modo di far musica acquisti propriamente senso presso l’ascoltatore “profano”. Come in EAReNOW (per restare alla mail series), c’è una pellicola dentro di noi che gira…
Autore: Roberto Villani