Sospeso tra passato e presente, il gruppo ferrarese si presenta come solido cavalcavia tra il trash dei Pantera (per le “core-bands” del nostro Paese da sempre un modello assoluto) ed il nu metal dei Deftones; il tutto con una onesta iniezione di rock italiano (Negrita, Timoria) che emerge in alcuni pezzi di questo demo: ‘Scappa Via’, ‘Colpo al Cuore’, ‘Pelle’.
Il cantato ringhioso in lingua autoctona di Mark del Marmo è molto buono, anche se il rapping va perfezionato o magari, potrebbe essere una possibilità, addirittura eliminato in futuro; la scelta precisa del quartetto di sostenersi su di una sola chitarra ovviamente ne limita un po’ l’impatto, che così è meno metal e più snello rispetto a quello dei colossi americani citati all’inizio. In ogni caso gli Otx-2 pestano duro, e raccontano nei loro testi di uno stato interiore di rabbia permanente verso il quale bisogna in qualche modo reagire, e ciò è quanto emerge dai migliori pezzi del lotto qui presente: ‘La Rabbia Non Basterà’, ‘Con l’Attitudine’, ‘Spacca!’ e soprattutto la pogante/appagante ‘A.R.C.L.’).
Pur non essendo una band impegnata nel politico e nel sociale, al primo ascolto mi hanno ricordato anche la vecchia scuola italiana super militante degli anni 80, in particolar modo certe gloriose e dimenticate band come i loro antichi concittadini Impact (Ferrara, 1985…), e poi Nabat e Kina, tutta gente che cercava una via nazionale all’hardcore prendendo dai modelli oi! e straight-edge soltanto l’input (bei tempi, quelli!). Ora l’hardcore in Italia ha bisogno di una terza generazione valida, e gli Otx-2 qui possono giocarsi le loro carte.
Nel finale della zeppeliniana ‘Colpo al Cuore’ è curiosa la divagazione strumentale cui il chitarrista “Ciuzz” Coatti (un cognome un programma, per un chitarrista metal…) si abbandona: originale e ben eseguita, denota, chissà, una certa insospettabile ambizione verso atmosfere psych e post-core più moderne. E’ solo un minutino, tuttavia lascia intravedere una possibile traiettoria evolutiva futura…
http://www.otx-2.com/
Autore: Fausto Turi