Complesso, il mondo del downbeat-nu jazz. Succede tutto o non succede niente? Tutto e niente, probabilmente. Nel senso che releases del genere si accavallano l’una sull’altra – per tacere della pletora di remix e multi-alternate versions su 12” e maxi-singles –, ognuno con la propria visione di questo, senza che però si consolidi la sensazione di star ascoltando quel qualcosa che faccia rottura con quanto ascoltato e apra le porte al “nuovo”, da intendersi in senso sostanziale.
Oltretutto bisogna mettersi anche nella prospettiva dei diretti interessati, ossia coloro che realizzano siffatto materiale: quasi sempre dj-turned-into-musicians che, più di altri, dipendono dall’output originario della materia trattata (parliamo pur sempre di rivisitazioni) e dalle lune dei propri gusti. Altrimenti detto: oggi mi va la bossanova, domani magari esce reggae, chissà.
Oppure tutti e due. Come nel caso in questione. D’altra parte questo quinto album di Robert Jan Meyer – il dj elvetico, già visto su Compost, che scelse di chiamarsi Minus 8 per contrasto alla febbre da Plus 8, l’etichetta di Richie Hawtin aka Plastikman dalle produzioni ultra-speed – pare volerlo mettere in chiaro fin dal titolo: una selezione in cui Meyer (più moltissimi “feat.”) fa uno showcase della sua versatilità: lounge super-indolente (‘Soverato’, ‘Heaven Knows’) e breakbeat (‘We Are One’, ‘Montreux’), soul (‘Acapulco 60’, senza esitazione il brano migliore, e le più “nu” ‘Daylight’ e ‘Capriccio’), cripto-drum’n’bass (‘Go:Disco’), hip hop (‘Hard 2 Survive’, ‘Mistaken Identity’), disco-house (‘Pussycat’, ‘MKultra’), hammond-trip hop (‘What Happened’), reggae (‘So Fine’, ‘Brave & Bold’) e la suggestiva (e non è tanto per dire) chiusura agro-dolce di ‘Qualylude Slumber’.
Siamo alle considerazioni finali. Malgrado qualità e ispirazione di “Eclectica” siano decisamente superiori rispetto a un Trio Electrico qualsiasi (parliamo di label-mates), è difficile attendersi un successo pari a un Mo’ Horizons che fa più fico chissà perché. Vi resta comunque un buon materiale per farci un’intera serata alla consolle, purchè ne abbiate una doppia copia: i brani non sono mixati. O credevate di esservi scansati il “lavoro sporco”?
Autore: Bob Villani