Arne Van Petegem, meglio conosciuto come Styrofoam, artista tanto amato dagli appassionati della cosiddetta scena “indietronica”, è – diciamolo pure – un musicista dal talento quanto meno discutibile.
Non m’aveva convinto il precedente “I’m what’s there to show that something’s missing”, e men che mai trovo degno di nota questo nuovo “Nothing’s lost”, in cui il buon Arne cerca di compensare un’evidente carenza di idee chiamando a raccolta amici e colleghi da far comparire come special guest. Nonostante i “featuring” di tutto rispetto, che potrebbero al massimo funzionare da specchietto per le allodole per qualche indie-kid sprovveduto e spendaccione, questo disco non decolla. Mai.
Le canzoni hanno la consistenza della carta di riso, e a poco servono gli interventi di Valerie Trebeljahr (Lali Puna), Alias (rapper della scuderia Anticon), Ben Gibbard (la splendida voce dei Death Cab for Cutie e dei Postal Service), Andrew Kenny (degli American Analog Set) e Markus Acher (Notwist / Lali Puna).
Glitch pop allo zucchero filato, melodie inzuppate in suoni elettronici ormai standardizzati e ripetitivi, voci malinconiche in bilico su strutture sonore alquanto precarie.
Ma soprattutto: una noia mortale.
Autore: Daniele Lama