Se volessimo giocare a chi suona cosa, allora, potrei dirvi che i Minus Story sembrano i Flaming Lips che rifanno se stessi dopo aver ascoltato di seguito tutta la discografia degli Sparklehorse. Non male, per un gruppo agli inizi, e per di più con un album autoprodotto. Jordan Geiger parte cercando l’autocontrollo (‘Won’t Be Fooled Again’), ma finisce per lasciarsi presto travolgere da una psicosi che farebbe felice i fan dei fratelli Pace prima maniera (‘The Happy Activist’).
La regola è: partire piano, poi giocare d’addizione. Poi, sottrarre ancora. Qualche minuto più in là, conferma di sapersi aggirare con destrezza fra le pieghe del pop moderno, dal cuore elettronico, ma di avere un motore sentimentale. Piace questo lasciarsi andare senza riserve a melodie accattivanti, bislacche (‘You’re My Hair’), che rotolano verso il basso e poi si impennano, questo indugiare su testi che lasciano trasparire una visione della vita che ondeggia fra realismo e bisogno di poesia (‘Joyless, Joyless’).
I Minus Story hanno la forza per uscire da certi stereotipi: non si incartano sul già sentito, ci girano intorno. Dimostrano di aver studiato e mandato a memoria la lezione dei padri del pop, di sapere dove vogliono arrivare e, soprattutto, come. ‘You Were on My Side’, giusto a metà dell’album, è un mantra che prende forma lentamente, si arrotola intorno ad una semplice frase e ti chiedi perché la debba mollare dopo soli tre minuti. ‘You’re My Hair’ racchiude idee per un intero disco, e suoni che spaziano dai sixties allo shoegaze. (In)consapevolmente progressive.
A chiudere, ‘The Children Army’, nenia elettronica che non sfigurerebbe nell’ultimo album di Bjork. Dateli in pasto ai Matmos, e li vedrete primi in classifica. Il pericolo – concreto – di scivolare nello stucchevole è elegantemente evitato rimanendo sotto i 40 minuti e saltando sapientemente da un genere all’altro. Di solito, quando si parla di pop avveniristico e giocoso, a guidare sono i Flaming Lips. Da oggi, sotto l’etichetta “stravaganza”, metteteci anche i Minus Story.
Autore: Andrea Romito