Ancora un nome interessante dal laboratorio elettronico della Leaf con il nuovo disco (il loro quinto) dei cugini Sam Britton e Ollie Brown, in arte Icarus.
A manifesto sonoro di “I tweet the birdy electric” possiamo eleggere la traccia numero tre “Three false start” e la traccia numero sette “Gnog”, una tutta schizzi ritmici che si contorcono su stessi all’infinito, l’altra sprofondata in un abisso di glitches scandagliato da note di violoncello.
L’“idea elettronica” di Ollie Brown e Sam Britton si sviluppa proprio lungo le direttrici del “ritmo” e della “profondità”: la ricerca ritmica, arricchita dall’uso di strumenti suonati, sfugge a qualsiasi tentazione dance e si orienta piuttosto verso divagazioni free-form (“Frogmatik”), mentre la profondità del processo compositivo moltiplica esponenzialmente le prospettive di indagine del duo e, di conseguenza, anche le possibilità ermeneutiche dell’ascoltatore. Alla vostra fantasia quindi il compito di interpretare liberamente il pulviscolo jazz di “Essen”, il cinguettio frenetico di “Birdz Max”, i battiti cristallizzati di “Tea bell” e le geometrie pulsanti di “Antz nez”.
Autore: Guido Gambacorta