Praticamente in contemporanea con l’uscita del loro secondo disco, “Shine a light”, viene finalmente reso disponibile anche in Europa e nel resto del mondo l’omonimo esordio dei Constantines, datato 2001, ma mai uscito – fin’ora – dai loro confini nazionali (quelli del Canada). Una voce roca al punto giusto e chitarre taglienti, una sezione ritmica potente e precisa, qualche buona intuizione e tante altre rubate direttamente dalla lezione dei Fugazi.
Post punk con il giusto tiro, viscerale e potente, non particolarmente originale, ma abbastanza convincente ed accattivante da fargli guadagnare una nomination come “Best Alternative Album” agli Juno Awards (la risposta canadese ai Grammys) e l’ingresso nella top ten di varie riviste di settore e college-radio. L’energia dirompente, l’emotività della musica e dei testi, mi portano ad associare questo lavoro all’esordio fulminante di qualche tempo fa dei McLusky.
Entrambe le band mi piacerebbe poterle vedere dal vivo. Lì dove la potenza del sound non dovrebbe scendere a compromessi con il mio rispetto per il quieto vivere dei miei vicini di casa…
Autore: Daniele Lama