Passato il periodo d’oro dello “stoner” e scaricati dalla solita miope major di turno(la A&M/Interscope, ndr.), i Monster Magnet hanno dovuto aspettare ben quattro anni prima di poter trovare un contratto discografico degno di loro. Mr M.M., ovvero, Dave Wyndorf ha perciò avuto molto tempo per pensare a come riproporsi ai suoi fans. Piuttosto che scegliere chissà quali nuove o arzigogolate soluzioni, il musicista statunitense ha optato saggiamente verso un ritorno alla semplicità. Le sapienti sei corde di Ed Mundell e Phil Caivano hanno quindi avuto ampia libertà nel costruire “monolitici” riffs, ora veloci altrove più lenti, su cui costruire una scaletta ricca di episodi di discreta fattura. La tirata “Supercruel” oppure l’imperioso crescendo di “On The Verge” sono di sicuro sintomatiche sul buon stato di salute del gruppo. Non da meno sono anche le due cover che i nostri si son divertiti a rielaborare: “The Right Stuff”(brano preso dal repertorio dei Captain Lockheed And The Starfighters, progetto capitanato dall’ex cantante degli Hawkwind, Robert Calvert) pigia sull’acceleratore che è un piacere mentre l’introspettiva “There’s No Way Out Of Here” viene addirittura ripescata dal primo album da solista di Dave Gilmour dei Pink Floyd. Il resto dei brani, comunque, si mantiene su di un livello qualitativo pregevole, a testimonianza che il ritorno dei Monster Magnet, pur non facendo gridare al miracolo, ha una sua ragion d’essere.
Autore: LucaMauro Assante