E venne il tempo della ribalta e della meritata attenzione suscitata dall’esordio discografico di una delle più talentuose tra le moderne Muse, ispiratrice dell’ingegno e del talento di quel Matthew Herbert, sicuro mattatore della scena minimal house inglese degli ultimi tempi, qui prestatosi al ruolo di portatore di acqua per la realizzazione di uno degli album sicuramente tra quelli più interessanti ultimamente pubblicati e recensiti dal sottoscritto. Nel alveo sicuro e protetto costituito dal proprio studio di registrazione, la bella Dani ha passato tutto il tempo necessario per progettare, assemblare e realizzare le esperienze finora accumulate nei diversi territori della musica, passando dal jazz al soul fino al punk e all’hip-hop, con assoluta cognizione, senza tralasciare alcun dettaglio stilistico, forte della stima e della attenta collaborazione prestata da tutti quegli artisti dei quali si è saputa assicurare la stima nel corso della sua carriera. A questo punto il lettore avvezzo ed esperto si aspetterebbe qualche informativa dettagliata da parte del sottoscritto sui contenuti dell’album, qualche indizio comparativo che possa metterlo sulla strada giusta; ebbene qui purtroppo bisogna giocare a carte scoperte, ammettendo che difficilmente risulta assimilabile la prova impartita da Dani Siciliano, tanto sfuggevoli e poco indicativi i riferimenti ricercati dai miei finanche innumerevoli ascolti dedicati a “Likes”. Difficilmente è assimilabile alla musica elettronica convenzionalmente riconosciuta, cosi rigida nelle sue forme, e nemmeno alle strutture astratte del glitch, ma nemmeno al fenomeno indie-tronico, così tanto riconoscibile e facilmente assimilabile.Si comincia da “Same” con la voce gia caldissima e arrangiamenti di trombe, violini e pianoforte ingabbiati in una perfetta sincronia digital-techno che accompagna fino alla successiva “Come As You Are” cover dei Nirvana, qui sottoposta ad una radicale rivisitazione in chiave nu-jazz da quell’inno al grunge che era; STRAORDINARIO. Potrei continuare fino all’ultima traccia del disco con questi toni ed allora perche non dirlo gia a questo punto, che il disco di Dani Siciliano è sicuramente un capisaldo della musica moderna dal 2000 ad oggi, e che sicuramente tra qualche anno ci ritroveremo a parlarne magari segnalandone la rarità ed auspicandone una ristampa, come succede oggi per tanti capolavori del passato scarsamente distribuiti.
Autore: g.ancora